martedì 1 marzo 2016

Il Fluismo e la sua forma di comunicazione ancora una volta ci ha regalato un momento di gioia.


















Diversi, eppure  con la stessa matrice che vede la passione dell’Anima come linguaggio comune, un linguaggio metafisico che tocca nel profondo,  I Tratti dell’Anima e il Mito della Creazione della gente Warramunga, hanno preso vita nel cortile e nell’atelier di via Margutta 51.









Francesca Benedetti ha ammaliato i presenti con la sua dolcezza mostrando come la tecnica dei Tratti dell’Anima sia in realtà un vero e proprio percorso individuale, un abito ‘su misura’ che tutti possono indossare e che porta, in modo ludico, alla conoscenza  e alla crescita personale.







Clara Orlandi, la pittura aborigena, il suono del didgeridoo di Antonio Biondi hanno fatto da cornice alla breve ma intensa  pièce interpretata dai giovani attori Mirko Cottini, Noemi Bordi, Giuseppe Saltarelli che hanno fatto volare gli spettatori in una terra lontana, la terra degli Aborigeni australiani dove ancora oggi la gente dei Warramunga tramanda il suo mito della Creazione.